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2-8 Ottobre 2022

Nel centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini (1922-1975), la cui morte rimane tutt’oggi un intricato enigma, una matassa senza bandolo, Titti Faranda esordisce con la mostra personale “Fil Rouge” che si configura, da una parte, come un sentito omaggio a questa eclettica personalità della cultura italiana, dall’altra, come la presentazione della sua prima produzione artistica realizzata nel corso degli ultimi dieci anni. Il linguaggio artistico di Titti Faranda si basa sul principio del Assisted ready-made dadaista, che consiste nella combinazione di più oggetti che, perdendo il loro valore d’uso quotidiano, si trasformano in un’opera d’arte esprimente un concetto. La maggior parte degli elementi che compongono i suoi ready-made sono vecchi oggetti sottratti allo smaltimento, che riacquistano una nuova vita e un inedito significato grazie al processo artistico di “riciclo”. Il titolo della mostra, “Fil Rouge”, si riferisce al logico filo conduttore che unisce la produzione concettuale di Faranda, capace di esprimere in modo chiaro e mai confuso riflessioni su importanti temi legati all’attualità e all’esistenza.
Roma oggi
(2016) è una considerazione dolceamara, condita di ironia, sulla caotica vita nella capitale: in un cestino della spazzatura, ricolmo di palline da ping-pong e decorato con frecce che indicano le più disparate direzioni, fanno capolino le gambe di un manichino e una lampadina. La frenesia della vita romana che, ci spinge e respinge da un luogo a un altro della città come fossimo palline da ping-pong, costringendoci a superare ostacoli fisici e mentali, richiede pazienza o meglio una buona idea (simboleggiata dalla lampadina) per essere vissuta con serenità. Titti Faranda ci offre la sua risposta: la migliore medicina è l’arte. 

Immigrazione (2019) propone, invece, una pungente riflessione sul dramma dei “viaggi della speranza” intrapresi dai profughi dalle coste del Nord Africa verso la Sicilia. Nel gommone, formato da una rete e tubi metallici, vi sono delle braccia di manichini che simboleggiano le bracciate sferzate nell’acqua dai migranti quando, come purtroppo spesso capita, le imbarcazioni stracolme si ribaltano nella notte. Il bilancio è indicato dalle corde bianche e nere legate alla rete: qualcuno ce la fa, qualcun altro viene inghiottito dalle onde gelide del mare. L’artista con quest’opera grida con forza una domanda: è possibile che ai confini del mondo occidentale, progressista e culla dei diritti dell’uomo vi sia ancora qualcuno che debba lottare per sopravvivere? Viene in mente una celebre frase di Antonio Gramsci: “Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti”.

Ci soffermiamo infine su Nuvole (2020), opera di particolare interesse poiché affronta il tema della pandemia di Covid-19. Sullo sfondo di un cielo nuvoloso sono tesi dei fili, alcuni dei quali presentano piccole figure bianche. L’opera si presta a una duplice interpretazione. La prima riguarda il desiderio di evasione nella sfera dei sogni, che molti di noi hanno provato quando, rinchiusi in casa per via del lockdown, hanno cercato di sfuggire all’incubo -purtroppo avveratosi- della diffusione del Covid-19. Una seconda lettura concerne invece la precarietà esistenziale, la sensazione di “vita appesa a un filo”, esperita da ciascuno di noi nel momento più buio della pandemia. In questo caso, l’assenza degli omini bianchi su alcuni fili rappresenterebbe la salita al cielo di tutti coloro che si sono ammalati e non sono riusciti a sconfiggere il virus.

Concludiamo salutando calorosamente quest’esordio di Titti Faranda, che si rivela essere un’artista profonda e coerente, convinti che nel proseguo del suo cammino artistico sarà sempre in grado di offrirci la sua acuta lettura della società contemporanea.

Giovanni Argan

ECHI PASOLINIANI

"FIL ROUGE"

Dal 2 all' 8 Ottobre 2022


TEATRO PALLADIUM

P.zza Bartolomeo Romano, 8

ROMA - Garbatella


INGRESSO LIBERO

Titti Faranda


Titti Faranda nasce a Capo d’Orlando (ME) sulle sponde del Tirreno, dove la sottile linea dell’orizzonte separa, quasi impercettibilmente, il turchese del mare e l’azzurro del cielo. Nel 1989 si trasferisce a Roma, che diventa la sua città adottiva e la sua seconda fonte d’ispirazione. Di professione avvocato, coltiva fin da giovane la passione per l’arte contemporanea, maturando nel corso del tempo il desiderio di varcare la soglia che divide la sfera della fruizione da quella della creazione. Dopo diversi anni di sperimentazioni e ricerche, condotte con discrezione e note solo a una piccola schiera di amici e conoscenti, oggi Titti con la mostra personale “Fil Rouge” esce allo scoperto compiendo il suo esordio artistico.


LE OPERE

Installazione

ROMA OGGI

2016

60 x 60 x 160

Installazione

LACCI E LEGAMI

2016

40 x 40 x 90

Installazione

LA VITA

2017

150 x 50 x 240

Installazione

IMMIGRAZIONE

2019

150 x 270

Tela

NUVOLE

2020

150 x 50

Tela

Enigma

2022

100 x 150

RASSEGNA STAMPA

askanews.it 

A Roma espone Titti Faranda con ‘Fil Rouge’, Echi Pasoliniani


glpress.it 

Mostre: A Roma espone l’orlandina Titti Faranda con “Fil Rouge”, echi pasoliniani


yahoo.com

A Roma espone Titti Faranda con ‘Fil Rouge’, Echi Pasoliniani


scomunicando.it

Una mostra che è l’esordio artistico dell’avvocatessa orlandina


lettere.uniroma1.it

Il Teatro ospiterà dal 2 all’8 ott. Echi pasoliniani, istallazioni di Titti Faranda.


98zero.com

L’Orlandina Titti Faranda in mostra a Roma con la sua prima personale di arte contemporanea “Fil Rouge”


accadeora.it

A Roma espone Titti Faranda con ‘Fil Rouge’, Echi Pasoliniani


newsonline.it

A Roma espone Titti Faranda con Fil Rouge, Echi Pasoliniani


italia24.org

A Roma espone Titti Faranda con ‘Fil Rouge’, Echi Pasoliniani


.ragionierieprevidenza.it

Una mostra che è l’esordio artistico dell’avvocatessa orlandina


italianisti.it

Invito al concerto


informareh24.it

Pasolini e musica al Teatro Palladium


romaoggi.eu

LE OPERE DI TITTI FARANDA TRA CAPO D’ORLANDO E PASOLINI


Intervista Radio Doc (4 Ottobre 2022)


Intervista della REA di Fabrizio Abate  

Dentro la notizia: l'approfondimento delle 100 radio e TV Made in Italy


PASOLINI E LA MUSICA

Domenica 2 Ottobre 2022

Ore 18.00


TEATRO PALLADIUM

P.zza Bartolomeo Romano, 8

ROMA - Garbatella


INGRESSO LIBERO

Il 2 Ottobre al teatro palladium dell'Università di Roma Tre una serata Concerto dedicata alla passione per la musica di Pier PAolo Pasolini e alle colonne sonore dei suoi film.

La pianista di fama internazionale Cristiana Pegoraro, fondatrice e direttrice del Namia Festival, eseguirà brani di Bach, Beethoven, Chopin, Morricone, Mozart, Vivaldi... illustrati da immagini e video del fotografo Mino La Franca. L'attrice shakespeariana Melania Giglio, invece, leggerà il Varzer della toppa, Cristo al Mandrione, e altri testi di canzoni scritti da Pasolini per Laura Betti.

Con Silvana Cirillo parlerà dell'importanza della musica nella vita e nel cinema di Pasolini il critico cinematografico Piero Spila.


Promotori del progetto Pasolini: Roma Capitale, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali; Dipartimento Lettere e Culture moderne, Facoltà Lettere e Filosofia, "Sapienza" Università di Roma; col patrocinio e il contributo di Roma Municipio II; col patrocinio della fondazione Sapienza, "Sapienza" Università di Roma;

In collaborazione con la FUIS (Federazione Unitaria Italiani Scrittori), in collaborazione col CEMI (Centro Musicale Internazionale).


L'evento PASOLINI E LA MUSICA è una produzione della Fondazione Università degli studi Roma tre Teatro Palladium, Presidente Prof. Luca Aversano.

Il Teatro ospiterà dal 2 all'8 Ottobre: Echi Pasoliniani, installazioni di Titti Faranda.

Consulenza artistica di Claudio Crescentini.

PROFEZIA

Alì dagli Occhi Azzurri

uno dei tanti figli di figli,

scenderà da Algeri, su navi

a vela e a remi. Saranno

con lui migliaia di uomini

coi corpicini e gli occhi

di poveri cani dei padri

sulle barche varate nei Regni della Fame. Porteranno con sé i bambini,

e il pane e il formaggio, nelle carte gialle del Lunedì di Pasqua.

Porteranno le nonne e gli asini, sulle triremi rubate ai porti coloniali.

Sbarcheranno a Crotone o a Palmi,

a milioni, vestiti di stracci,

asiatici, e di camice americane.

Subito i Calabresi diranno,

come malandrini a malandrini:

"Ecco i vecchi fratelli,

coi figli e il pane e formaggio!"

Da Crotone o Palmi saliranno

a Napoli, e da lì a Barcellona,

a Salonicco e a Marsiglia,

nelle Città della Malavita.

Anime e angeli, topi e pidocchi,

col germe della Storia Antica,

voleranno davanti alle willaye.


Essi sempre umili

Essi sempre deboli

essi sempre timidi

essi sempre infimi

essi sempre colpevoli

essi sempre sudditi

essi sempre piccoli,

essi che non vollero mai sapere, essi che ebbero occhi solo per implorare,

essi che vissero come assassini sotto terra, essi che vissero come banditi

in fondo al mare, essi che vissero come pazzi in mezzo al cielo,



essi che si costruirono

leggi fuori dalla legge,

essi che si adattarono

a un mondo sotto il mondo

essi che credettero

in un Dio servo di Dio,

essi che cantavano

ai massacri dei re,
essi che ballavano

alle guerre borghesi,

essi che pregavano

alle lotte operaie...


... deponendo l'onestà

delle religioni contadine,

dimenticando l'onore

della malavita,

tradendo il candore

dei popoli barbari,

dietro ai loro Alì

dagli occhi azzurri — usciranno da sotto la terra per uccidere —

usciranno dal fondo del mare per aggredire — scenderanno

dall'alto del cielo per derubare — e prima di giungere a Parigi

per insegnare la gioia di vivere,

prima di giungere a Londra

per insegnare ad essere liberi,

prima di giungere a New York,

per insegnare come si è fratelli

— distruggeranno Roma

e sulle sue rovine

deporranno il germe

della Storia Antica.

Poi col Papa e ogni sacramento

andranno su come zingari

verso nord-ovest

con le bandiere rosse

di Trotzky al vento... 


Pier Paolo Pasolini 

(in Poesia in forma di rosa, 1964)


OMAGGIO A PIER PAOLO PASOLINI
INTELLETTUALE, 1975, di Fabio Mauri

Il 31 Maggio 1975, alla Galleria d'Arte Moderna di Bologna l'artista Fabio Mauri proiettò su una camicia bianca indossata da Pasolini il suo film "Il Vangelo secondo Matteo".

"Io lancio un raggio di luce, che è al tempo stesso un pensiero, la costruzione di un pensiero, un film, su un ogetto qualsiasi o su una persona che diventa schermo, e l'immagine, anzichè ritornare nella sua stesura come era stata concepita, si plasticizza sull'oggetto o persona, e da ciò scaturisce un terzo senso" Fabio Mauri.

Ispirata a questo evento l'installazione di "Enigma" dell'artista Titti Faranda.
Video "
Pasolini. Inferno Roma" di Mino La Franca. Musica di Guido Gavazzi:

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